Salvare la salute della bocca aiuta a presentare quella del bambino che nascera’. Si stima che ogni anno in tutto il mondo si verifichino sei milioni di morti perinatali, la cui causa principale è la nascita prematura del feto. Alcuni studi scientifici hanno ipotizzato infatti che la parodontite, ossia l’infiammazione cronica dei tessuti intorno ai denti causata dai batteri presenti nella placca che si deposita sulle superfici dentali, possa indurre il parto pre-termine associato a un ridotto peso del bambino alla nascita (meno di 2500 grammi).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce parto pretermine la nascita di un neonato prima della trentasettesima settimana. Esistono molteplici cause di parto pretermine influenzate da fattori individuali, genetici, psicologici, biologici, ambientali e sociali, quali l’infezione delle vie urinarie, la giovane età della madre, lo stress, il livello socio-economico, il fumo, le droghe, l’ipertensione e il diabete.
A spiegarlo è Loretta Bongiovanni, membro della Commissione di Progetto “Canale ANSA” della SIdP. “Allo stesso tempo, in merito agli effetti della terapia della parodontite sul parto pretermine – precisa – non ci sono conclusioni univoche in letteratura: la terapia è senz’altro considerata sicura (in modo particolare dopo il primo trimestre di gravidanza e a seguito di una valutazione condivisa fra odontoiatra, ginecologo e medico curante) e di beneficio per la gestante, tuttavia se per alcuni ricercatori essa riduce i tassi complessivi di parto pretermine e basso peso del bambino alla nascita, i risultati di altri studi non hanno notato riduzioni analoghe. I meccanismi attraverso i quali la parodontite, se non trattata, può determinare un aumento dei rischi di eventi negativi in gravidanza, sono duplici: i microrganismi presenti nella placca batterica, possono entrare nel circolo sanguigno e raggiungere altri distretti del corpo, quali l’unità feto-placentare.
Infatti anticorpi specifici per i batteri associati alla parodontite, sono stati ritrovati in campioni di sangue del cordone ombelicale. Secondariamente, l’infiammazione che la presenza di placca batterica determina a carico delle gengive e dell’osso intorno ai denti, induce il disseminarsi in tutto l’organismo di molecole infiammatorie che possono arrivare alla placenta. Pertanto la risposta immunitaria della madre e del feto agli insulti batterici è in grado causare una serie di alterazioni che inducono il parto prematuro. Inoltre, durante la gravidanza, a seguito degli alterati livelli ormonali, le gengive si infiammano più facilmente manifestando sanguinamento, arrossamento e gonfiore anche in presenza di un ridotto accumulo di placca batterica. Tali considerazioni indicano quanto sia importante che le donne in età fertile eseguano regolari e periodici controlli dall’odontoiatra, al fine di monitorare lo stato di salute delle gengive già prima dell’inizio di una gestazione. Durante la gravidanza è fondamentale alzare il livello di attenzione, rimuovere con molta accuratezza la placca batterica con lo spazzolino, il filo e lo scovolino interdentale, eseguire controlli più frequenti e, all’occorrenza, sedute di igiene orale professionale”.
Fonte: Ansa